Racconti Erotici > trio > 55 - Il pescatore di vongole
trio

55 - Il pescatore di vongole


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
25.10.2022    |    9.353    |    26 10.0
"Non ho replicato, mi sono spogliata e sono andata tra le sue gambe, gli ho sfilato i pantaloni e le mutande, gli ho girato il sedere e l’ho appoggiato sul..."
CAPITOLO 55

Era febbraio e ci è venuto in mente Venezia con il suo carnevale, io non l’avevo mai visto e neanche Bruno, quindi per non trovare tanta gente un lunedì mattina siamo partiti e dopo un viaggio abbastanza allucinante per la grande quantità di Tir alle 18 prendendocela comoda siamo arrivati, abbiamo parcheggiato a Punta Sabbioni vicinissimo alla spiaggia, camper ce n’erano pochi. Ci siamo sgranchiti un po’ le gambe facendo un giretto in spiaggia, ho subito notato che tra le piccole dune giravano degli uomini, forse guardoni o gay che cercavano avventure.

Siamo tornati in camper e ho preparato la cena, abbiamo mangiato e bevuto una bottiglia di nebbiolo, Bruno si è accomodato bene sul suo sedile appoggiando i piedi contro la porta del piccolo armadio, io ho preso una bottiglia di mirto e ne ho versati due bicchierini.
_ “Hai visto il giro che c’era tra le dune?” ho chiesto a Bruno.
_ “Guarda che siamo venuti per il carnevale, non per fare pompe ai guardoni” mi ha risposto ridendo.

Non ho replicato, mi sono spogliata e sono andata tra le sue gambe, gli ho sfilato i pantaloni e le mutande, gli ho girato il sedere e l’ho appoggiato sul suo cazzo molle allargandomi le natiche, mi sono piegata in avanti e gli ho baciato un piede e poi l’altro, li ho leccati e poi ho succhiato le dita e leccato tra un dito e l’altro, la reazione di Bruno l’ho sentita tra le mie natiche il suo cazzo è diventato duro, ho fatto passare una mano tra le mie gambe e me l’ho sono fatto entrare in figa, ho avuto un brivido di piacere nel sentire quella grossa cappella che mi entrava dentro.

Ho ripreso a leccargli i piedi mentre muovevo il bacino sul suo inguine, sentivo tutto il cazzo dentro di me ed ho iniziato a godere, Bruno mi ha inumidito lo sfintere con un po’ di saliva e poi mi ha infilato un dito dentro più che poteva, sono stata un attimo ferma contraendo la vagina e lo sfintere poi mi sono scopata da sola, Bruno era lì fermo e io andavo su e giù sopra di lui, sentivo la cappella sbattere contro l’utero e il dito che mi entrava tutto in culo, non ho resistito molto ed ho raggiunto un bellissimo orgasmo.
_ “Andiamo a letto a scopare?” ho chiesto a Bruno.
_ “No voglio che ti inculi da sola qui in questa posizione”.

Mi sono sfilata il cazzo dalla figa e ho puntato la cappella sullo sfintere poi ho spinto mentre Bruno mi teneva le natiche aperte, il cazzo è entrato tutto nel mio ano e ho ripreso a baciare e leccare i suoi piedi, sentirmi il culo pieno e muovendomi solo io mi davo un piacere sottile che però diventava sempre più intenso, ho fatto passare una mano tra le gambe ed ho iniziato a masturbarmi. Bruno mi sussurrava che ero una vacca e una puttana e altri bei titoli, quelle parole in quel momento hanno aumentato la mia eccitazione, mi muovevo sul cazzo sempre più velocemente e godendo sempre di più, poi ho raggiunto l’orgasmo e mi sono fermata spingendomi il cazzo in culo più che potevo.
_ “Andiamo sul letto” mi ha detto Bruno.

Ci siamo alzati e mi ha fatto appoggiare sulla sponda del letto, mi sono allargate le natiche e lui mi ha nuovamente inculata rimanendo poi fermo e tutto dentro di me.
_ “Domani ti porto in spiaggia sulle dune e cerchiamo uno che abbia un bel cazzo e poi lo facciamo in tre”.
La mia mente a quelle parole ha fantasticato mentre Bruno mi inculava lentamente godendosi il mio culo, io ho fatto passare la mano sotto la pancia e mi sono messa due dita in figa, sentivo il cazzo andare su e giù oltre la sottile membrana che divide i due canali, come al solito l’inculata è stata lunghissima, lo sfintere cominciava a bruciare, poi ho sentito il calore dello sperma, mi sono torturata la figa con le dita ed ho raggiunto anche io l’orgasmo, siamo stati lì fermi io con le dita in figa e lui con il cazzo ancora abbastanza duro nel mio culo mentre il godimento che provavo andava lentamente scemando, ci siamo poi ricomposti e siamo andati a dormire.

Il mattino dopo siamo andati in giro per Venezia, mi ero messa reggicalze e calze ma senza mutande e con una gonna a portafoglio, abbiamo girato tutta la mattina facendo una marea di foto alle persone in maschera e qualche volta in quelle calli strette e un po’ isolate sono riuscita a scoprirmi e farmi fotografare con la figa al vento. Alle 13 siamo andati a mangiare in un ristorante un po’ defilato dove i prezzi non erano astronomici e al pomeriggio nuovamente in giro in posti meno frequentati dove ho potuto anche fare foto più osé.

Tornati alla sera al camper eravamo stravolti dalla stanchezza, abbiamo mangiato e siamo andati a dormire, il giorno dopo visita a Murano e Burano e all’una eravamo al camper, abbiamo mangiato e ci siamo fatti un riposino, e alle 15 mi sono messa un soprabito che mi arrivava al ginocchio e sotto ero completamente nuda. Fatti pochi metri siamo arrivati in spiaggia, mi sono sbottonata il soprabito e abbiamo camminato un po’ e Bruno mi ha fotografata, poi siamo andati tra le dune, ci siamo fermati e io mi sono aperta del tutto il soprabito, il sole era caldo e si stava d’incanto.

Pensavo che vedendo una coppia si sarebbe avvicinato qualcuno, ma nonostante la gente che girava tutti ci ignoravano, Bruno mi ha fatto ancora un po’ di foto e poi ce ne siamo andati tornando al camper attraverso le dune. Camin facendo abbiamo visto alcuni uomini in cerchio e abbiamo pensato a una coppia che dava spettacolo, ci siamo avvicinati ma siamo rimasti delusi, c’era un ragazzino inginocchiato che faceva un pompino a un vecchio, mentre un uomo di mezza età lo inculava, ci siamo fermati un po’ a vedere e poi Bruno mi ha tirata via.
_ “Ti è andata male qui ci sono solo gay”
Ho fatto spallucce delusa e siamo tornati al camper, ormai Venezia l’avevamo vista allora siamo ripartiti e siamo andati a Rosolina Mare, ma il posto a me non piaceva allora abbiamo seguito la costa e ci siamo fermati a Porto Calleri davanti all’isola Albarella, e li abbiamo parcheggiato, cenato e poi stanchi siamo andati a dormire.

Al mattino ci siamo svegliati e trovandomi vicino Bruno con il cazzo duro, ho incrociato le gambe con le sue e mi sono infilata il cazzo in figa, lui mi ha scopata e io sono quasi subito partita, abbiamo fatto colazione e siamo scesi dal camper, nel piccolo porticciolo due pescherecci scaricavano le vongole, ci siamo fermati a guardare e Bruno ha fatto alcune foto, abbiamo poi infilato un sentiero e siamo arrivati in spiaggia, la giornata era bellissima e calda, ci siamo coricati riparati da un grosso tronco a prendere il sole.

Alle 13 siamo tornati al camper io ero un po’ delusa, pensavo di trovare dei guardoni invece non c’era anima viva, abbiamo pranzato e poi siamo usciti perché Bruno voleva fare altre foto nel porticciolo, io mi sono messa il soprabito e sotto solo reggicalze e calze, abbiamo girato nel piccolo porticciolo e tra i pescherecci, Bruno mi ha fatto una marea di foto mentre io mi esibivo nelle pose che mi chiedeva lui.

Mi scappava la pipì allora Bruno mi ha fatta sedere su un gradino, mi sono guardata in giro e visto che non c’era nessuno ho allargato le gambe e l’ho fatta a piccoli getti per dar modo a lui di fotografarmi bene e con calma, poi l’ho lasciata andare tutta e ho fatto un bel laghetto e appena mi sono riabbottonata il soprabito è arrivato un pescatore in bicicletta, si è fermato non distante da noi, ed è salito su di un peschereccio, non ha visto le mie nudità, ma il laghetto di pipì sì e Bruno con la macchina fotografica in mano penso che abbia capito.

Ci siamo avvicinati e Bruno gli ha chiesto dove si potevano comprare delle vongole.
_ “Quelle che peschiamo devono essere decantate in acqua pulita per alcuni giorni, qui non le possiamo vendere”.
_ “Peccato ne avevo proprio voglia” ho ribadito io.
_ “Se volete io a casa ne ho qualche chilo e prima di cena devo tornare al peschereccio, ditemi quante ne volete” ci siamo messi d’accordo e noi abbiamo proseguito il nostro giro a fare foto.

Alle 17 eravamo nuovamente al camper, io mi sono vestita e dopo un po’ è arrivato il pescatore e ci ha portato tre chili di vongole bellissime, le abbiamo pagate e poi ci siamo messi a chiacchierare, lui era un bell’uomo sui 40 anni anche se aveva la barba di qualche giorno, io avevo un paio di fusò attillatissimi che non lasciavano niente all’immaginazione, poi sotto non avevo le mutande e davanti si vedeva la spaccatura della figa, ci siamo presentati, lui si chiamava Giulio.
_ “Mi piacerebbe vedere mentre le pescate” ho detto io.
_ “Mi dispiace ma abbiamo già raggiunto la quota delle vongole, ma domani esco con il barchino per andare a controllare le reti delle anguille e se vi portate qualcosa da mangiare ne facciamo abbrustolire un paio”.
Io a sentir parlare di anguille ho subito accettato con entusiasmo e mi sono accorta che anche lui era contento, poi ci siamo salutati e io sono andata a cucinare le vongole e alla sera con Bruno ce le siamo mangiate.

Alle 7 eravamo pronti nello zaino avevo messo del pane, della frutta e un paio di bottiglie di nebbiolo, poi mi ero vestita con una gonna di jeans a portafoglio, una maglietta e una giacca a vento, Giulio ha preparato il barchino e siamo partiti, mentre navigavamo Bruno ha fatto una marea di foto al paesaggio, era un’occasione imperdibile un viaggio così nella laguna, lungo i canali e isolotti, peccato non potermi spogliare. Ci siamo fermati a controllare le reti in diversi posti e dove c’erano anguille di misura le metteva in un secchio, alle 10 siamo arrivati su un isolotto dove c’era un capanno, un piccolo pontile e una rete a bilancino per pescare, Giulio ha attraccato ed è andato a controllare ancora un paio di reti mentre noi siamo rimasti vicino al capanno, io ho colto l’occasione per allargare le gambe e farmi fotografare la patata da Bruno.

Giulio è tornato con altre anguille, il secchio era quasi pieno, ha aperto il capanno ed ha portato fuori un grosso barbecue e alcune sedie che ha messo attorno al tavolo in cemento, era un posto incantevole, ha messo la carbonella e l’ha accesa, poi ha preso tre grosse anguille e le ho pulite e infilzate in uno spiedo, abbiamo preparato il tavolo e io ho tirato fuori il pane, la frutta e le bottiglie e lui dal capanno ha portato fuori una bottiglia di grappa e un salame, poi sorridendo.
_ “Se volete fare delle foto anche particolari fate pure a me non dispiace, anzi…”.

Ci siamo allontanati un po’ ed abbiamo fatto un po’ di foto ma non mi sono spogliata anche se aprendo la gonna a portafoglio ho messo in mostra la patata, Giulio seguiva tutti i miei movimenti ma ha continuato ad abbrustolire le anguille. Io ogni tanto quando aprivo le gambe o mi scoprivo il culo nella sua direzione lo guardavo e leggevo nei suoi occhi la voglia di scoparmi, mi sono poi avvicinata a lui per controllare la cottura della anguille scoprendomi il culo e posandogli una mano sull’inguine ho sentito il suo cazzo duro che non doveva essere niente male.

Ci siamo messi a tavola e ci siamo fatti una bella abbuffata di pane e salame e poi le grosse anguille erano favolose, ci siamo bevuti le due bottiglie, specialmente Giulio tracannava che era un piacere e per digerire le anguille alcune belle razioni di grappa, alla fine eravamo tutti allegri, e io avevo una gran voglia di scopare.

Bruno ci ha proposto di fare alcune foto, io mi sono tolta la gonna e sbottonata la maglia, mi sono strusciata su Giulio che mi toccava i seni e la patata, mi sono coricata sul tavolo offrendogli la figa da leccare, lui ha tuffato la testa tra le mie cosce e si è messo a leccarmi, la sua lingua correva sulla mia figa ancora chiusa, poi con le mani l’ha aperta e con la lingua ha raccolto i miei umori partendo dallo sfintere e arrivando al clitoride, i peli della barba mi pungevano ma la leccata è stata fantastica e io ho raggiunto un bellissimo orgasmo.

Mi sono alzata e gli ho slacciato i pantaloni, lui se li è tolti e quando è stato dritto davanti a me mi sono trovata un bel cazzo durissimo davanti, l’ho subito preso in mano e accarezzato poi con la lingua ho leccato la cappella e tutta l’asta arrivando ai testicoli, ma avevo voglia di scopare, allora siamo andati nel capanno dove c’era una brandina, mi sono coricata e lui si è inginocchiato tra le mie gambe, ho diretto il cazzo nella mia figa, è stato fantastico sentirmi penetrare e con le gambe l’ho cinto ai fianchi, lui si è messo a scoparmi e io sono partita quasi subito, ma anche lui non è durato molto ed è partito poco dopo depositando il suo sperma sulla mia pancia, ero un po’ delusa ma comunque avevo goduto.

Siamo tornati fuori e io sono rimasta mezza nuda, abbiamo ancora bevuto della grappa poi sono andata sul pontile e Bruno mi ha fotografata mentre Giulio ci guardava e si toccava il cazzo, tornata al tavolo mi ha chiesto di appoggiarmi con la pancia sul tavolo, mi è venuto dietro e mi ha allargato le natiche e poi mi ha leccato la vagina e lo sfintere indugiando molto sul mio buchino posteriore, io ho toccato il suo inguine e ho trovato il cazzo nuovamente duro, mi sono alzata e siamo tornati nel capanno.

Ho fatto sdraiare Giulio sulla brandina e gli sono andata sopra infilandomi il cazzo dentro, mi sono sbattuta sul cazzo duro mentre lui di sotto si inarcava dandomi dei poderosi affondi, io ho avuto un orgasmo incredibile e mi sono accasciata su di lui col cuore che mi batteva forte. Ho sentito che Bruno saliva sulla brandina e si chinava dietro di me, mi sono aperta le natiche, ma lui invece di puntare al mio sfintere ha strusciato la cappella tra le labbra della vagina dove c’era già il cazzo di Giulio, quando ha avuto anche lui il cazzo ben lubrificato dai miei umori ha spinto cercando di farmelo entrare anche lui in figa, mi sono irrigidita e non volevo essere penetrata da due cazzi, se quello di Giulio fosse stato più piccolino forse avrei accettato. Visto che mi opponevo stando rigida lui di prepotenza mi ha infilato il cazzo in culo, poi mentre Giulio stava fermo mi ha inculata, io ho raggiunto un altro orgasmo, mi sentivo piena con quei due grossi cazzi dentro di me, mi facevano godere tantissimo.

Appena mi sono ripresa Giulio si è inarcato e ha iniziato a scoparmi, poi si è mosso anche Bruno e hanno cercato di prendere il ritmo, sentivo i due cazzi andare su e giù dentro di me, non capivo più niente ed ho raggiunto un multi orgasmo interminabile, ero distrutta, poi Giulio è partito inondandomi la figa di sperma, ma Bruno ha continuato a incularmi ancora per un po’ mentre il cazzo di Giulio ormai moscio usciva dalla mia figa, infine ho sentito il calore dello sperma di Bruno nel mio intestino, avevo goduto tantissimo ed ero distrutta ma soddisfatta.

Ci siamo ricomposti e saliti sul barchino siamo tornati a Porto Calleri, nel tragitto Bruno mi ha fatto una marea di foto mentre io ero mezza nuda e con le gambe larghe, quando siamo scesi Giulio ci ha dato 4 grosse anguille già pulite e ancora delle vongole e poi se né andato, noi siamo saliti in camper e siamo partiti per continuare il nostro viaggio nel delta del Po.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 10.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per 55 - Il pescatore di vongole:

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni